Perché Un Sogno
Italiano
Un sogno italiano,
per non arrendersi al pessimismo. Perché, se l’inflazione rialza la
testa, + 2,4%, il livello più alto dal 2004, se incombono aumenti
tariffari e fiscali, + 2,5 l’elettricità, + 4,6 il gas, + 8,5 le
imposte comunali, è sempre possibile che un governo riesca ad
invertire la tendenza. Con una politica nuova, capace di restituire
incentivi allo sviluppo, speranze alle famiglie, intorno alle quali
ruota l’intera economia.
Crediamo alle stime di Nomisma e Rie, secondo le quali le famiglie
da gennaio pagheranno un bel pò di euro in più all’anno. Le famiglie
sempre più in difficoltà. Sono 2,6 milioni, dati che, una volta
tanto, trovano d’accordo tutti i giornali in questi giorni piovosi
d’inizio dicembre, che sembrano l’immagine delle difficoltà del
nostro Paese.
Tuttavia, poiché il pessimismo non è nel nostro DNA, nonostante la
nostra classe politica, di governo e d’opposizione, faccia di tutto
per limitare le prospettive di questo Paese, ho pensato di dar vita
a questo Sito nel quale ospitare riflessioni di persone di scienza,
esperienza e buona volontà per dar vita ad ipotesi di riforme e
politiche che assumano prospettive possibili e credibili. Per
ritrovare il filo di un percorso capace di portare l’Italia verso
lidi migliori, per il perseguimento del bene comune, compito primo
dello Stato e delle istituzioni. Per restituire alla gente il gusto
di fare, per dare un contenuto concreto a quel principio di
sussidiarietà che non può rimanere sulla carta dopo la riforma
costituzionale dell’art. 118. La sussidiarietà intesa come aiuto
economico, istituzionale, legislativo offerto alle entità sociali
più piccole, attività a fronte delle quali i pubblici poteri
dovrebbero astenersi soprattutto da quelle forme di
burocratizzazione ingiustificate che deresponsabilizzano la società
e le persone.
Vogliamo sognare, in sostanza, un’Italia libera e prospera, capace
di cogliere le opportunità che la storia, la cultura, il territorio,
il genio dei suoi abitanti consente di intravedere. Un’Italia nella
quale siano riconosciuti il merito e i diritti di ciascuno e delle
comunità.
4 dicembre 2007
Salvatore
Sfrecola